Eccomi ... Oggi vi
conduco verso la Corte del Milion per farmi capire, vicino alla di
casa di Marco Polo, ma ci soffermiamo un po' di metri prima. Proprio
da queste parti, c'è una calle che non desta alcun interesse ma...
sono pronta a stupirvi, scommettiamo? Ora seguitemi in silenzio e in
punta di piedi, facciamo piano, perchè qui c'è una pace
straordinaria che ti mette serenità nell'animo... Ora chiudete gli
occhi, e quando ve lo dico, apriteli ...Andiamo avanti per la lunga
calle... ecco fermiamoci, ora potete aprirli, guardate che
meraviglia, non l'avevate mai visto vero? Forse qualcuno sì. Sopra
di noi, un arco marmoreo di ingresso dal sapore antico di epoca
bizantina, risalente al XIII sec. su cui si possono notare un elmo e
uno scudo, questi simboli si collegano ad una storia che qui vi
scriverò a breve. Siamo nella splendida corte Morosina, o meglio,
"corte Morosini", qui vi si trova l'omonimo Palazzo, vi
sorgevano un tempo le case di questi nobili, che diedero a Venezia 4
dogi. 3 dogaresse e 2 regine, sembra veramente di essere in un
sogno... Ci sono due scale esterne, archi a tutto sesto, una vera da
pozzo al centro, e patere ovunque ci circondano... E' una delle tante
corti veneziane perse nel tempo, l'aria attorno a noi è ferma, e
nella sua totale tranquillità, ti senti trasportare indietro nei
secoli... Anche questa corte ha una sua storia, dal sapore triste e
misterioso... "Si racconta, di un Cavaliere templare che,
proveniente dalla Terra Santa, recava con sè, nell’elsa della sua
spada, una preziosa reliquia, si dice un pezzo della santissima
Croce, da consegnare al vescovo di Colonia. Durante il suo viaggio,
incontrò un nobile mercante, un Morosini, e strinse con lui come
sembrava, una salda amicizia. Arrivati a Venezia, il giovane lo
ospitò nella sua casa, che si trovava proprio in questa corte, così
da poter riposare prima di raggiungere la sua meta. Le presentò sua
sorella, bellissima donna, molto dolce, il cavaliere se ne innamorò
alla follia, tanto da dimenticare la sua importante missione. Ma
solamente al mattino si accorse di esser stato truffato, il nobile
era fuggito con quella che non era in realtà sua sorella, ma bensì
la sua amante, portandosi via la reliquia. Dalla disperazione il
giovane come impazzito per questo forte dolore, tutte le notti si
aggirava in cerca per calli e campielli di quella reliquia che con
tanto ardore e senza paura, aveva portato con sè, ma una triste
mattina, proprio davanti all'arco del portale, lì, per terra,
vennero ritrovati l’elmo, lo scudo, l’armatura vuota, e la spada
senza elsa del giovane templare, e da quel momento, del Cavaliere
templare, si persero tutte le tracce... sparendo misteriosamente
nell'arcana Venezia... "
La prossima
RispondiEliminaVolta che verrò a Venezia verrò sicuramente a cercare questa calle... grazie